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La Cina in Africa: tra investimenti, debito e nuove strategie di influenza

19/09/2025 21:44

Redazione

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La Cina in Africa: tra investimenti, debito e nuove strategie di influenza

La Cina è oggi il principale partner commerciale dell’Africa e un attore finanziario centrale nello sviluppo del continente.

La Cina è oggi il principale partner commerciale dell’Africa e un attore finanziario centrale nello sviluppo del continente. Nel 2024 l’interscambio ha raggiunto i 295,6 miliardi di dollari, segnando un nuovo massimo e confermando gli impegni assunti nel quadro del Forum on China–Africa Cooperation (FOCAC).

La presenza cinese si è consolidata attraverso i prestiti concessi ai governi africani. Tra il 2000 e il 2023 sono stati registrati oltre 1.300 impegni per un totale di circa 182 miliardi di dollari a beneficio di 49 Paesi e sette istituzioni regionali. I maggiori beneficiari sono Angola, Etiopia, Egitto, Nigeria e Kenya, con un’elevata concentrazione del debito su pochi Stati. Dopo anni di calo, nel 2023 i prestiti sono tornati a crescere fino a 4,6 miliardi di dollari, con una tendenza a selezionare progetti più circoscritti, spesso nel campo delle energie rinnovabili e delle infrastrutture strategiche.

Accanto ai prestiti, si registra un costante flusso di investimenti diretti esteri (FDI). Nel 2023 il volume degli FDI cinesi in Africa è stato di circa 4 miliardi di dollari, indirizzati soprattutto verso Niger, Sudafrica, Angola, Marocco e Repubblica Democratica del Congo. I settori privilegiati restano infrastrutture di trasporto, energia, miniere, manifattura e telecomunicazioni. Al vertice FOCAC del 2024 Pechino ha annunciato un nuovo pacchetto di oltre 50 miliardi di dollari tra prestiti, investimenti e aiuti, con un accento particolare sulla transizione verde e sull’industrializzazione locale.

L’impatto sul debito pubblico dei Paesi africani è significativo ma non dominante: i prestiti cinesi rappresentano circa il 12% del debito estero complessivo, con variazioni molto marcate tra i singoli Stati. Zambia e Ghana sono i casi più emblematici. Il primo ha avviato un lungo processo di ristrutturazione del debito, mentre il secondo ha ottenuto nel 2025 un’intesa con i creditori ufficiali, inclusa la Cina, per alleggerire circa 2,8 miliardi di dollari di esposizione. In generale, Pechino tende a preferire l’allungamento delle scadenze piuttosto che la cancellazione parziale, una linea che ha suscitato tensioni con altri attori multilaterali impegnati nel cosiddetto Common Framework.

La traiettoria della presenza cinese in Africa mostra dunque una progressiva evoluzione: da un’espansione massiccia dei prestiti nei primi anni Duemila, a una fase più selettiva e legata a settori strategici. Il continente rimane un terreno prioritario per la diplomazia economica di Pechino, ma anche un banco di prova per la sostenibilità del debito dei governi africani e per la loro capacità di bilanciare nuove opportunità di sviluppo con la gestione dei rischi finanziari.


 

Fonti

·        Ministero degli Esteri cinese / FOCAC 2024 – dati su commercio bilaterale Cina-Africa e pacchetti di cooperazione.

·        Boston University – Global Development Policy Center, Chinese Loans to Africa Database (2000-2023).

·        SAIS-CARI (China Africa Research Initiative), Johns Hopkins University – stime sugli investimenti diretti cinesi in Africa.

·        Overseas Development Institute (ODI) e analisi EIU – impatto del debito e ruolo della Cina nel Common Framework.

·        World Bank / IMF – quota del debito africano detenuto dalla Cina (~12%).

·        Reuters (2024-2025) – cronaca su ristrutturazioni del debito di Zambia e Ghana.